Tituba Mainata
" In quel buio provai molte volte ad allungare una mano. Le mie dita però non incontravano niente. Quella piccola luce era sempre un po' più avanti delle mie dita "
Nome completo:
Tituba Mainata
Tituba è un antico nome dall'origine ignota. In lingua yoruba significa "senza fine" o "espiazione", secondo una radice spagnola più recente significherebbe invece "chi zoppica". In ogni caso, lei non si ricorda chi le diede il nome se non per alcuni flash e nessuno è più in vita per confermare altre teorie.
In passato le vennero dati diversi nomi a seconda dei gusti dei propri padroni, ma non lo permette più. Ama il proprio nome e non risponde se non a quello.
Se le circostanze le richiedono un cognome, dà spesso "Mainata" e lo dice con il sorriso sulle labbra.
Età:
500+
Troppi, ne ha perso il conto, ma ricorda ancora dei tempi in cui, a Eldoria, venivano comunemente parlate le lingue antiche.
Razza:
Non morto
Tituba fu creata da uno tra i più potenti maghi necromanti mai esistiti, fu il suo esperimento meglio riuscito, forse a partire dal corpo di una strega mezzosangue. È stata creata dalla morte, una condizione che non è destinata a subire se non per mano violenta e che non ricerca più.
Originaria di Thalondra, venne lasciata a Mortavia quando il suo creatore si stancò di lei. Venne poi presa alle dipendenze di diverse dinastie vampiriche di Noctirion, l'ultima, i De Sangrelys.
Non prova fatica, non ha bisogno effettivo di dormire se non per staccarsi dalla realtà per qualche ora. Ha capacità rigenerative degne di un demone, come altri suoi simili, anche se per ogni amputazione le rimane una lieve cicatrice a ricordo del distacco. Sa che la sua debolezza è il cranio e a seguito di un'incidente quasi mortale, in cui una freccia le trapassò la nuca evitando di pochissimo il cervello decise di farsi installare una calotta metallica sotto il cuoio capelluto. Nel tempo se l'è pure fatta sistemare e sostituire, ottenendo una protezione pressoché invisibile a coloro che non lo sanno.
A differenza delle altre creature con cui è costretta a vivere a Noctirion, ama la luce. Le piaccioni i paesaggi incantati di altri regni dove ha avuto occasione di viaggiare e forse la sua memoria li ricorda migliori di quello che sono effettivamente.
Una capacità particolare, probabilmente voluta dal suo creatore e poi affinata negli anni è la comunicazione con i morti. È in grado di fungere da medium, lasciandosi possedere dall'entità desiderata dall'altro interlocutore. Quando ciò accade Tituba non si ricorda nulla delle informazioni che vengono chieste dall'altra persona. È una capacità che viene spesso sfruttata contro la sua volontà, perché non ama perdere il controllo di sé per minuti oppure ore.
Con il passare del tempo e l'aiuto di Zephyr, un necromante di Thalondra, Tituba è stata in grado di padroneggiare meglio il proprio potere e usarlo a proprio piacimento. Tramite meditazione è riuscita a controllare le possessioni arrivando ad accedere alle memorie del defunto e usarne la voce secondo la propria volontà. Ha usato molto questa tattica ai fini di estorsione o manipolazione dei propri padroni.
Sempre grazie a questi studi, tramite semplici rune e sacrificando un vivente è in grado di ottenere energia per diversi incantesimi curativi per altri. Sta all'altro stabilire se guarire una febbre apparentemente incurabile vale la vita del proprio fido da compagnia. Più la vittima da sacrificare è giovane, maggiore sarà l'efficacia dell'incantesimo.
Il punto debole di Tituba, una grandissima mancanza, è la sua pressoché totale assenza di resistenza al fuoco. La si potrebbe tagliare in due e riuscirebbe a ricucirsi, ma una piccola ustione rimane un'ulcera aperta fino a che non la si guarisce con un incantesimo.
Orientamento sessuale:
Non lo sa, non le interessa, non le appartiene.
Odia coloro che l'hanno usata come giocattolo sessuale per poi disfarsene con sdegno come fosse un cadavere. Ha avuto diverse relazioni, spesso brevi e saltuarie con diversi individui, per lo più umani o vampiri.
Formazione e occupazione:
Tituba fu creata per servire, negli anni ha appreso molte cose. È stata serva, maga, amante, guardia, tuttavia ne rimembra consciamente solo alcune.
Non può ricordare tutto e ciò che non è allenato costantemente sfugge alla mente come neve a marzo.
Tituba conosce molto bene gli incantesimi di guarigione e altre evocazioni che richiedono un sacrificio in sangue e ossa. Sa riconoscere e valutare in poco tempo la potenza di un incantesimo a seconda della preda sacrificale a sua disposizione.
È molto brava con i coltelli, sia nel taglio e nella macellazione, sia nel lancio.
È attualmente occupata tra i servi di Jean De Sangrelys.
Allineamento:
Caotico neutrale
Tituba non nasce buona o malvagia, l'essere trattata come oggetto o schiava per l'intera esistenza l'ha però incattivita. Agisce per puro tornaconto personale, che ciò sia vatto in virtù della tutela di sé oppure per vendetta. Gode nel vedere chi l'ha ferita soffrire e ricerca la libertà per se stessa.
Per come stanno le cose, ha una forte tendenza al caotico malvagio
Personalità:
Rancorosa, amareggiata, incattivita e ha pure dei difetti! Quello di mostrarsi sgradevole è un vecchio meccanismo di difesa che le permette di allontanare l'altro in nome della sfiducia che nutre verso le altre razze. Tituba è una donna caratterizzata da una resilienza e una perseveranza fuori dal comune, caratteristiche che le hanno permesso di sopravvivere a determinati periodi della vita che avrebbero spezzato i più.
La non morta ama essere diretta nella comunicazione, ma non ha molti amici con cui le è possibile farlo. Non amici vivi per lo meno. Kayla fu una delle ultime: conosciuta all'inizio del secolo scorso, fu una strega nera che aveva piacere a girovagare per le strade di Noctirion.
È un'ottima attrice, sa rendersi gradevole, non dire troppo più del necessario e soprattutto conosce l'etichetta. Proprio per questo Tituba è anche un'ottima manipolatrice, non esita a sfruttare a proprio vantaggio tutte le frasi che hai amato sentirti dire dalla tua defunta madre, padre, amica, marito,... i segreti condivisi con loro e le ultime parole dei tuoi cari defunti.
Scegli con saggezza.
Non fartela nemica, o almeno non confidarti con lei.
Aspetto fisico:
Tituba è una donna mulatta piuttosto alta, attorno al metro e settanta. Ha un viso squadrato dai lineamenti morbidi, ma decisi, incorniciato da candidi capelli biondi tenuti cortissimi e acconciati in finger waves gellatissime. È solita truccarsi molto e con colori scuri, un po' per mascherare quel grigiore che le fa da sottotono alla pelle altrimenti dal colore scuro e acceso. La vita nel regno di Noctirion l'ha schiarita non poco, quando Tituba vive in un regno dove la luce è presente e il sole riscalda le estati torna ad avere la sua antica ed elegante carnagione. Porta orecchini, collane, anelli e spesso unghie finte molto appuntite.
Il fisico snello e slanciato contribuiscono a non farla sembrare un morto vivente, ama vestirsi elegane e con gusto. Fortunatamente per lei, i gusti dei padron vampiri sono molto simili ai suoi, abiti scuri e colletti vecchio stile.
Furono queste le prime parole dette da una donna che si vide risucchiata sul piano dei vivi mentre intraprendeva il proprio viaggio nell'aldilà. Per ancora qualche minuto la donna ricordava ancora la propria vita precedente, il proprio nome e quando cercò di attivare i propri poteri si rese conto con orrore di averli persi totalmente.
Il sonno l'avvolse poi precocemente e al risveglio era una tabula rasa.
Un corpo nuovo, senz'anima.
«Perché mi avete creata? Chi sono?»
Le domande non piacevano al suo creatore, il quale si limitava a ricordarle di essere solamente un corpo vuoto nato per obbedire. La chiamò Tituba e le insegnò a vivere di nuovo.
«L'erede è Bartolomeo Simeone, mio caro. Avete per caso perduto ricordo della nostra promessa?»
Una voce profonda e maschile usciva dalla gola di Tituba. Si trovava all'interno dell'aula di un tribunale e le era stato ordinato di rappresentae un vampiro defunto. In quei momenti la donna non era padrona di sé, solitamente era incatenata a uno scranno per evitare che il corpo agisse secondo scatti violenti voluti dalle anime in comunicazione. Era brutto sentire freddo.
In quei momenti di assoluta solitudine rimaneva in un posto buio, gelido, vuoto. Tuttavia negli anni capì che quello che le era stato detto alla nascita era una menzogna: come poteva essere un corpo senz'anima, se doveva lasciare spazio allo spirito ospite in comunicazione? Se provava una tale rabbia ad essere usata come puro oggetto?
La divisa da domestica le stava stretta, ma era comunque meglio degli stracci in cui era costretta a stare. Era stata appena venduta a una prestigiosa famiglia vampirica di sangue nobile, in tal modo l'accademia di Thalondra, dove insegnava il proprio creatore ormai defunto da almeno un centinaio di anni, aveva fatto un bel po' di soldi. Era certa che atti del genere non fossero troppo rari, il passaggio di carte e la calma dei suoi venditori tradivano una certa abitudine.
Una volta in casa dei vampiri venne destinata alla pulizia e alla sorveglianza della casa. Occasionalmente veniva mandata nelle cucine, ma il timore del fuoco era stato ridimensionato grazie alla runa che ora alloggiava sul suo palato. Era una ferita ancora fresca, le piaceva scorrere la lingua sul tatuaggio runico per sentire quel sapore metallico di sangue. Le dava sicurezza.
Mentre il corpo di Tituba proferiva queste parole con le lacrime agli occhi e le mani giunte a quelle del suo padrone, una voce infantile ed estremamente acuta le usciva dalla bocca. Il padrone in questione era un vecchio duca vampiro che aveva perso figlia e compagna e aveva acquistato Tituba per poter comunicare con loro a piacimento.
La non morta aveva ormai girato diverse famiglie, era sicura che quella dei duchi Bloodborne non sarebbe stata diversa dalle altre.
Di quel periodo la non morta ricorda davvero poco, era quasi più il tempo che veniva confinata in quel vuoto gelido di quello in cui riusciva a riprendere controllo di sé.
Ogni giorno il vampiro le chiedeva di lasciarsi prendere dalle anime, ma la volta che capì che il suo padrone la stesse usando per unirsi ancora una volta carnalmente con la moglie defunta fu quella che le ruppe qualcosa dentro.
Nessuno fino a quel momento si era mai spinto a tanto. Spinta da una furia cieca e da una rinnovata determinazione, Tituba decise di imparare a controllare le possessioni.
Riprese in mano libri e appunti di quello stregone che l'aveva aiutata con la runa e cercò il modo di allenarsi. Sapeva che fosse possibile, ma fino a quel momento era un potere che ripudiava con tutta sé stessa e aveva preferito lasciarsi prendere in modo passivo. Non più.
«La zia vi sta ingannando, papà... trama contro di voi»
La voce era quella della figlia del padrone, ma non lo erano le parole. Il vampiro anziano però non lo poteva sapere, ci credeva ciecamente.
Una frase dopo l'altra, sfruttando il dolore dell'uomo per la moglie e la figlia defunte, Tituba riuscì a convincerlo ad autodistruggersi. E coloro che non furono uccisi dalla furia del padrone, vennero finiti da una Tituba sorridente, un'esercito di denti bianchi contro un fondo scuro erano l'ultima visione delle sue vittime.
Non fu semplice e richiese molto tempo, ma il vecchio Bloodborne era ormai impazzito dal dolore e seguiva ciecamente i consigli menzogneri datigli da Tituba, che indossava con piacere la voce della moglie o della figlia.
Fu per Tituba un periodo di riscatto, riuscì a conquistare una certa indipendenza, autoassegnandosi incarichi, benefici e possedimenti, mentre tutta Noctirion credeva fosse il volere di un vecchio duca impazzito. Fu però breve, il suo padrone fu assassinato e lei venne messa all'asta.
«La medium è stata acquistata dai conti De Sangrelys per mezzo milione»
Una lacrima di rabbia scese sulla guancia di Tituba.
- Tituba ha una runa complessa e potente tatuata sul palato. La pose lì il mago necromante che la aiutò ad acquisire la magia, è grazie ad essa che lei è in grado di praticare e soprattutto di essere autonoma nel guarire e guarirsi.
- La non morta ha una paura quasi irrazionale del fuoco, condizione ben comprensibile data la sua debolezza. Questo è anche il modo in cui per anni è rimasta succube di diversi padroni.
Uno in particolare, quello a cui ha avuto cura di trucidare la famiglia, la puniva in pubblico usandola come posacenere oppure obbligandola a portare oggetti scottenti senza i guanti bianchi che è solita portare. - Come arma di difesa, attacco e di aiuto per i sacrifici non si separa mai, nemmeno la notte, dal proprio kriss costellato di rune e altri simboli arcani. Si tratta di una daga sottile e affilata dalla lama ondulata. L'impugnatura è in legno intagliato, ormai scuro per via del sangue assorbito.
Ha maturato inoltre una certa destrezza con armi da taglio.
- Non avendo vissuto infanzia e adolescenza è particolarmente incuriosita, affascinata e allo stesso tempo invidiosa delle creature giovani, prede prelibate dei suoi incantesimi più potenti.
- Ama molto il gel che usa per le proprie acconciature, ne usa uno di una marca particolare perché ha una tenuta extra strong e con un odore fresco che le piace molto. L'unica cosa è che da qualche anno a questa parte lo vendono solamente leggermente glitterato, un glitter perlaceo bianco, quindi non fatevi troppe domande se le vedrete la testa sbrilluccicare.
- La sua temperatura corporea è bassissima.
- Non ama i cani, sbavano e la mettono a disagio.
*riferirsi al prestavolto solamente per i lineamenti e il vibe. Per i dettagli del suo aspetto fisico leggere la descrizione.
(Ha questo vibe)