October 6

Lynx, lion, and she-wolf

𝙿𝚛𝚎𝚜𝚎𝚗𝚝𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎

𝙽𝚘𝚖𝚎:
Lúthrondir

È un nome composito di origine elfica. Nonostante la maggior parte delle volte i nomi elfici puntino ad esporre e narrare la grandezza e la nobiltà di chi li porta, questo non è il caso.•Lúth: accentato a questo modo assume un'accezione diametralmente opposta a quella di "Luce" ed "Incantesimo" che avrebbe di solito. Prende infatti il significato di "umiliazione" o "vergogna".•Rondir: deriva da parole elfiche per "grande" o "immenso" (spesso connesso a termini come "onorato" o "nobile", ma qui ribaltato nel significato di grandezza negativa). Lúthrondir non si farà mai chiamare con il suo vero nome da nessuno, in quanto ne disprezza sia le origini che la creatrice, e preferirà invece che ci si riferisca a lui come Gwindor. Al contrario del suo nome di nascita, "Gwindor" è un nome di nobilissima origine ma dal significato non chiaro. Si specula che possa essere "Prima stella del mattino", oppure "Guerriero d'oro". È una buona contrapposizione al nome originale, specialmente considerando il carattere dell'elfo.

𝙲𝚘𝚐𝚗𝚘𝚖𝚎:
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Il cognome, per un elfo, è di grandissima importanza. Indica la famiglia da cui si proviene, ed, associato al nome, si fa testimone del ruolo che ciascun membro ha all'interno del nucleo: la sua assenza è solitamente mal vista, in quanto l'appartenenza ad una famiglia per la società elfica è il segno di un individuo possidente un valore ben preciso all'interno della società. Lúthrondir, essendo figlio illegittimo nato da una relazione extraconiugale, non poté prendere né il cognome della madre e né quello del padre. Questo lo rese solo "Lúthrodir": una grande vergogna non appartenente a nessuno, e ciò non lo rese mai niente più che un "cane sciolto".

𝙴𝚝𝚊‌:
17

𝙰𝚗𝚗𝚘 𝚜𝚌𝚘𝚕𝚊𝚜𝚝𝚒𝚌𝚘:

𝚁𝚊𝚣𝚣𝚊:
Elfo
Gli elfi alti, noti anche come elfi nobili, sono una razza che si distingue per la loro bellezza, grazia e longevità. Solitamente caratterizzati da un aspetto elegante, hanno orecchie appuntite, occhi vividi e tratti affilati. Snelli e agili, spesso descritti come bellissimi e quasi sovrannaturali. Vivono per secoli, mantenendo una giovinezza che sembra non svanire mai. Indossano spesso abiti raffinati, spesso realizzati con tessuti leggeri e decorati con motivi floreali. Vivono in comunità strette, spesso in armonia con la natura, in foreste incantate o regni magici. Sono abili praticanti di magia, in particolare legata alla natura e agli elementi, ed apprezzano l'arte, la musica e la poesia, creando opere di grande bellezza e profondità.Sono noti per la loro saggezza e conoscenza, possiedono una profonda comprensione del mondo e della magia. Gli elfi alti rappresentano l'ideale di purezza e bellezza, fungendo da guardiani della natura e portatori di antiche conoscenze. Una razza tanto nobile tende ad essere anche tanto selettiva rispetto ai componenti che si possano definire appartenenti a quest'ultima, pertanto, Lúthrondir fu parzialmente menomato per segnalare il suo non essere degno di far parte della stessa nobile stirpe della madre.
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𝙸𝚕 𝙿𝚐
𝙰𝚜𝚙𝚎𝚝𝚝𝚘 𝚏𝚒𝚜𝚒𝚌𝚘:

Lúthrondir è un elfo di straordinaria bellezza, un esemplare raro anche tra quelli della sua stessa razza. Alto 1.96 e slanciato, il suo portamento è elegante, regale, e cammina sempre a passi misurati che sembrano far parte di una danza perpetuamente atta al far assomigliare ogni suo movimento ad una delicata coreografia . I lunghi capelli bianchi cadono morbidamente sulle spalle, spesso scompigliati, e conferiscono al suo aspetto un’aria eterea, quasi fanciullesca. I suoi occhi, di un azzurro intenso e dalla forma allungata, sono capaci di catturare l’attenzione di chiunque si trovi a confrontarsi con lui. Sono di un magnetismo tale che risulta quasi impossibile distogliere il proprio sguardo dal suo, e le ridenti fossette d'espressione sulle sue guance contribuiscono a dargli un aspetto puro ed innocente. La sua pelle, liscia e pallida, dà l’impressione di essere scolpita nel marmo, ed il suo viso, dai lineamenti delicati e quasi femminili, è un capolavoro di armonia. Le guance leggermente scolpite e le labbra morbide sembrano disegnate per incantare, e ci riescono spesso ogni qual volta vengono accompagnate dalle parole suadenti che usa sempre. Sulle sue guance vi è una spolverata leggera di lentiggini, quasi invisibile se non agli occhi più attenti, ed i capelli coprono sempre l'orecchio sinistro: questo gli fu mozzato dalla madre come modo di strappare ancora di più la dignità di Lúthrondir, in quanto le lunghe orecchie a punta sono per un elfo alto ciò che la corona sarebbe per un re. Un altro curioso dettaglio risiede nella sua mano destra, dato che presenta l'intero arto sostituito da un' elegante protesi.

𝙲𝚊𝚛𝚊𝚝𝚝𝚎𝚛𝚎:
Lúthrondir è un elfo assolutamente dedito alla ricerca di potere ed indipendenza, il che lo rende a tratti incredibilmente freddo e pronto ad aggredire verbalmente chiunque cerchi di avvicinarlo in un modo fin troppo amichevole per i suoi gusti. Le sue più grandi paure sono il fallimento o la sconfitta, a causa delle quali cerca sempre di agire come la persona più gradevole del mondo nonostante sia ben altro. Se venisse smascherata la sua menzogna reagirebbe con isteria, e, nei casi più estremi, arriverebbe addirittura ad un vero e proprio delirio di onnipotenza. Lúthrondir, indipendentemente dalla conoscenza e dal rapporto che ha con le persone, cercherà sempre di avere il dominio sugli altri. I suoi approcci principali sono due, ossia l' aggressività oppure la seduzione. Essendo bisognoso di dominare su chi ha intorno, è anche ansioso di potere e pronto a tutto per ottenerlo. Come citato prima mente spesso, ma non a sproposito: solo su sé stesso. Si è costruito un' immagine che mantiene in continuazione per potersi rapportare agli altri ed essere apprezzato, e l'unico problema in tutto ciò è che taglia I ponti con tutti i suoi sentimenti. Ed a proposito di sentimenti! Non è fatto per le relazioni. È estremamente tossico, e tende a sminuire e trattare con sufficienza il partner. A modo suo pensa di sventare eventuali inganni. È consapevole di non poter essere l' unico a crearsi una personalità fittizia, ma al contempo è talmente sordo psichicamente che non comprende nemmeno il concetto di empatia. Pensa che le altre persone siano immagini, e che come tali "non provino sentimenti" proprio come lui. Si sente autorizzato a poterle ferire come e quanto vuole, e anche nell' aspetto sessuale è quasi ostile: la vede sempre come una sfida, in cui lui vince e l'altra persona perde senza alcuna via di mezzo. "Perdere" per lui equivale a scoprire tutte le carte ed a mettersi a nudo, cosa che lui non farà mai.

𝙴𝚡𝚝𝚛𝚊:

Gli piace guardare le persone, imitandone certi comportamenti o parole che potrebbero risultare particolarmente dilettevoli.

Ha imparato a cucinare per offrire il cibo da lui fatto alle persone con cui vuole iniziare a costruire qualche tipo di rapporto. Il primitivo gesto dello scambio del cibo continua ad essere il modo più veloce per farsi degli alleati.

Gli piace passare il tempo in biblioteca a scrivere e leggere poesie o testi di canzoni di qualsiasi tipo. È l'unico momento in cui Lúthrondir riesce ad essere più o meno in pace con sé stesso.

𝙱𝚊𝚌𝚔𝚜𝚝𝚘𝚛𝚢:

Lúthrondir nacque in una delle più antiche e nobili casate elfiche, ma la sua esistenza fu maledetta sin dal primo respiro. È figlio illegittimo della moglie di un influente magistrato elfico, frutto della passione proibita tra lei e un amante sconosciuto. Al momento della sua nascita, la madre scelse un nome che rappresentasse non l’amore materno, ma il peso dell’inganno: Lúthrondir, "grande delusione". Un marchio di vergogna che lo avrebbe accompagnato per sempre, rendendolo agli occhi degli altri un simbolo vivente del tradimento. Da bambino, Lúthrondir cercava con disperazione l'affetto di sua madre, ma ella lo guardava con disprezzo. I suoi occhi, così simili a quelli dell'uomo che amava, la ricordavano costantemente il peccato e la colpa. Per anni, lo trattò come un'ombra nella sua casa, lasciandolo a soffrire in silenzio mentre i suoi fratellastri, legittimi eredi, venivano cresciuti con onore e orgoglio. Lúthrondir, invece, veniva ignorato, deriso e umiliato. L'abuso più crudele giunse quando aveva solo undici anni. In un impeto di rabbia, la madre costrinse uno dei suoi fratellastri a mozzargli la punta dell’orecchio sinistro. "Non sei degno di essere uno di noi", gli disse con freddo disprezzo, la voce carica di veleno mentre gli occhi smarriti del fratello guardavano il sangue di Lúthrondir macchiare la sua lama, i capelli candidi, ed il collo pallido del giovane. Tale barbara mutilazione gli fu inflitta per segnalare che non apparteneva né alla madre, né alla sua stirpe intera.

La ferita non fu solo fisica, ma incise profondamente nella sua psiche. Il dolore di essere rinnegato dalla propria madre e dalla propria razza per una colpa non sua lo consumava giorno dopo giorno, rendendolo sempre più estraneo a sé stesso. Nel tempo, Lúthrondir si isolò dal mondo che lo circondava, cercando rifugio nel silenzio della propria camera. Lì trovava conforto nel fingersi uno dei suoi fratelli, indossando i vestiti che gli rubacchiava di tanto in tanto e facendo finta che i propri cuscini consunti e logori fossero le braccia per una volta amorevoli di sua madre. Tuttavia, il peso della sua stessa esistenza divenne insopportabile pure per sé stesso. A quattordici anni, in un momento di disperazione e follia dato dal non volersi più sentire affetto solo dal dolore mentale dato da una società intera che lo trattava cone uno scarto, prese la stessa lama con cui anni prima uno dei fratelli lo aveva privato del suo orecchio destro e si mozzò due dita della mano sinistra. Quel gesto, violento e distruttivo, era un tentativo di prendere controllo sul proprio corpo, di esternare il dolore interno che lo lacerava. Se la sua stessa madre poteva ferirlo così profondamente, allora anche lui avrebbe distrutto parti di sé, mostrando al mondo che nemmeno lui si apparteneva più. Nonostante ciò, le insicurezze dell'elfo si trasformarono presto in altro. Quell'esistenza di sofferenza e rifiuto alimentarono in lui un forte desiderio di vendetta nei confronti non solo dei membri della sua razza, che prese ad odiare con tutto sé stesso ed oltre ogni limite, ma anche nei confronti di ogni altra razza. La "Grande vergogna" si sarebbe trasformata in desiderio di conquista, per dimostrare a chiunque avesse osato dubitare di lui che era diventato più di un bambino spaventato.

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𝚂𝚝𝚊𝚝𝚒𝚜𝚝𝚒𝚌𝚑𝚎:
𝙵𝚘𝚛𝚣𝚊:-1
𝙲𝚘𝚜𝚝𝚒𝚝𝚞𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎: 0
𝙳𝚎𝚜𝚝𝚛𝚎𝚣𝚣𝚊: 0
𝙸𝚗𝚝𝚎𝚕𝚕𝚒𝚐𝚎𝚗𝚣𝚊: +1 (+1 di razza)
𝚂𝚊𝚐𝚐𝚎𝚣𝚣𝚊: +1
𝙲𝚊𝚛𝚒𝚜𝚖𝚊: +4

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𝙰𝚋𝚒𝚕𝚒𝚝𝚊‌
𝙿𝚘𝚝𝚎𝚛𝚎:

Oltre al suo fascino da twink elfico, Lúthrondir possiede l'abilità di secernere una sorta di polvere azzurrina dalle mani, che oltre a poter essere controllata come un normale potere di "bending" possiede la caratteristica di debuffare chiunque vi entri in contatto. Il bending consente a Lúthrondir di manipolare la polvere in sezioni che, se piccole, non superano la dimensione di due centimetri. La polvere non può essere manipolata a livello di singole particelle, ma solo a gruppi. Può essere compattata a formare superfici rigide dalla consistenza di un muro di cartongesso abbastanza spesso, oppure lasciata vaporizzata nell'aria come se fosse un gas. È solubile in ogni liquido, che al contatto con la polvere assumerà un colore blu brillante. La polvere disciolta nei liquidi sarà sempre controllabile da Lùthrondir, sebbene in maniera meno precisa e meno efficace: non può modificarne lo stato di materia, ma solo il movimento (con movimento si intende scorrimento e pressione). Un chilo di polvere ne controlla all'incirca dieci di acqua, e così via in proporzione. Può secernerne un massimo di 300 litri al giorno. La polvere, entrando in contatto con un individuo, applicherà un malus fino ad un massimo di -2 su una statistica complementare a quella che questi utilizzerà per un' eventuale azione.