Napoli
La seconda meta' del '700
Le guerre europee del Settecento avevano portato in Italia il nuovo dominio di due grandi dinastie: gli Asburgo a Milano e Firenze e i Borboni a Napoli e Parma.
Napoli, nella seconda metà del '700, era la più popolosa, importante ed economicamente attiva città d'Italia, grande 4 volte Roma e 2 volte Milano. Era la seconda città d'Europa (dopo Parigi).
Era soprattutto la splendida capitale barocca, amica delle arti, dei commerci, delle scienze, straripante di turisti e viaggiatori. Aveva il sistema fognario, è stata la prima città al mondo ad avere l'acqua corrente nelle case. L'economia era basata sull'intensa attività portuale. L'Arsenale per la costruzione di navi, e relativo indotto, meccanica, setifici, cotonifici, imprese tessili e pastifici davano lavoro a diecine di migliaia di persone.
Carlo di Borbone fu un perfetto esempio di quello che si suole definire un “sovrano illuminato”, ossia un monarca che si circondava di intellettuali, artisti e uomini politici che portavano avanti le idee dell’Illuminismo che nel ‘700.
Fu artefice del Concordato con la Chiesa Cattolica del 1741, in cui si sanciva la supremazia dello stato.
La politica finanziaria ispirata ai più moderni principi apportò grandi risultati all’economia del Regno.
Grazie al re Napoli divenne una grandissima capitale europea la più importante città in Italia, meta ambita dei grandi intelettuali dell'epoca Goethe e Stendhal.
Reggia di Caserta
1752 L’Inizio di costruzione della Reggia di Caserta (1752 – 1845) come residenza del re’.
Re di Napoli Carlo di Borbone decise di inaugurare una reggia che potesse rivaleggiare in magnificenza e imponenza con quella di Versailles.
Dopo il rifiuto di Nicola Salvi (architetto della fontana di Trevi) il re si rivolse a Luigi Vanvitelli. Questo grandioso progetto non venne terminato. Nel 1759 Carlo di Borbone di Napoli sali’ al trono di Spagna (con il nome di Carlo III) e lascio’ Napoli per Madrid.
Nel XVIII secolo manodopera impegnata fu quella dei cosiddetti barbareschi/ - Pirati del Nordafrica catturati dalle navi napoletane. Tale fonte di manodopera si azzerò nel secolo successivo con il controllo francese dell'Algeria.
La reggia, definita l'ultima grande realizzazione del Barocco italiano, fu terminata nel 1845 (sebbene fosse già abitata nel 1780), risultando un grandioso complesso di 1 200 stanze e 1 742 finestre. Il parco della reggia si estende per 3 chilometri di lunghezza, con sviluppo sud-nord, su 120 ettari di superficie.
Nel 1759 il trono di Spagna rimase vuoto e proprio Carlo dovette occuparlo.
Secondo una leggenda al momento di lasciare il suo Regno si tolse dal dito un anello che portava sempre, rinvenuto a Pompei, poiché apparteneva ai napoletani, non a lui. Cosi tanto amava la gente di Napoli.
Il nuovo Re
1759 Il nuovo Ferdinando IV di Napoli (in carica fino al 1825).
Ferdinando IV di Napoli (contemporaneamente Ferdinando III di Sicilia, prima che le due corone fossero fuse nel Regno delle Due Sicilie) è stato il primo sovrano a nascere nel Regno della casata dei Borboni di Napoli. Il suo, durato sessantasei anni è stato il terzo regno dopo quello del padre Carlo III di Spagna e del nonno Filippo V di Spagna.
Il suo buon carattere ne valse il ritratto di un uomo ricco di buon senso e che amava il suo popolo, tanto da scegliere fin dalla giovane età di stare in mezzo alla gente e di voler parlare la Lingua Napoletana. Il giovane Ferdinando amava stare all’aria aperta, adorava la caccia, la pesca e cavalcare era il suo hobby preferito. Si esprimeva solo in Napoletano e alla compagnia dei cortigiani preferiva quella dei servi.
1768 Per motivi politici sposo’ una delle figli della sovrana austriaca Maria Teresa d’Austria - l'Arciduchessa Maria Carolina d'Asburgo-Lorena.
L'ingresso della regina nel consiglio determinò un progressivo cambiamento della politica napoletana, la quale divenne progressivamente filoaustriaca. In questo, Maria Carolina fu aiutata dal disinteresse mostrato dal marito per gli affari di Stato.
OPERE
Tra le molte iniziative di governo che realizzò ci fu l’istituzione del centro di selezione equina di Serre (1763), finalizzata a rinsaldare le tradizioni cavallerizze napoletane, dando origine ad una stirpe di robusti cavalli/
Nnel 1779 fondò la manifattura di San Leuceo per la produzione della seta. Altro grande primato del Regno di Napoli fu la realizzazione di una vera e propria industria tessile con macchinari all’avanguardia per l’epoca.
In realtà Re Nasone creò un vero e proprio borgo attorno a questa sede di produzione, dando lavoro a migliaia di persone. Un sito che oggi è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Fondò il Cantiere navale di Castellammare di Stabia.
Sotto la sua direzione la Real Marina del Regno delle Due Sicilie conobbe un potente impulso, che aveva come scopo finale l’allestimento di una flotta militare che consentisse vincenti campagne espansionistiche.
Nel 1788 la Marina napoletana arrivò a contare 39 navi armate, con 962 cannoni. L’Armata di Mare contava 2.128 fanti di marina, 470 cannonieri, 270 marinai di posto fisso, 4 capitani di vascello, 10 capitani di fregata e un gran numero di ufficiali di grado inferiore e nel 1787 fondò la Reale Accademia Militare.
Sotto il suo Regno furono portati a compimento alcuni progetti iniziati dal padre Carlo, come gli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano, la fabbricazione delle Porecllane di Capodimonte e la Reggia di Caserta.
Sul finire del settecento fece erigere il Teatro San Ferdinando (1791). Rimasto nella storia noto come Re Nasone per il naso grande.
Rivoluzione francese
Solo dopo la caduta della monarchia francese e la morte sulla ghigliottina dei reali di Francia la politica del Re di Napoli e Sicilia Ferdinando IV e della sua consorte Maria Carolina d'Asburgo-Lorena (tra l'altro sorella della regina Maria Antonietta), cominciò ad avere un chiaro carattere antifrancese e antigiacobino.
Il Regno di Napoli aderì alla prima coalizione antifrancese. Siamo alla vigilia dell'epoca napoleonica.
INTERESSANTE:
Nel 1755 fu istituita presso l'Università di Napoli la prima cattedra di economia in Europa, denominata cattedra di commercio e di meccanica.
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