May 13, 2020

NAPOLI

L'epoca di Pietro il Grande

Agli inizi del ‘500 il regno di Napoli cadde sotto il controllo dei reali di Spagna che la governarono mediante dei viceré. Il meridione d'Italia restò possedimento diretto dei sovrani iberici fino alla fine della Guerra di successione spagnola (1713). 

Con il trattato di Utrecht nel 1713  il regno di Napoli con la Sardegna finiva sotto il controllo di Carlo VI d'Asburgo; il regno di Sicilia invece andava ai Savoia.

1720  Il trattato dell'Aia decretò il passaggio del regno di Sicilia agli Asburgo insieme a Napoli sotto la corona austriaca, mentre la Sardegna diventava possesso dei duchi di Savoia, con la nascita del regno di Sardegna. Carlo di Borbone (figlio del re spagnolo) veniva designato erede al trono nel Ducato di Parma e Piacenza.

1734 Carlo di Borbone, già duca di Parma e Piacenza, figlio di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese, a seguito della battaglia di Bitonto, conquistò il regno di Napoli e fece il suo ingresso in città. Venne incoronaro Re di Napoli nel 1735. Resta in carica fino al 1759 quando diventa Re di Spagna.

Con Carlo il Regno di Napoli vide la nascita della nuova dinastia dei Borbone di Napoli.

Il Re fece enormi investimenti in opere architettoniche di livello europeo:

  • Regge di Portici e Capodimonte (1738), Teatro San Carlo (1737), Caserta (1752), Orto Botanico.

1738 Palazzo Reale di Capodimonte

Concepito inizialmente da re Carlo come un casino di caccia, l'edificazione del Palazzo Reale di Capodimonte ebbe inizio nel 1738 con lo scopo di ospitare la collezione della madre del sovrano Elisabetta Farnese. Oggi Museo Nazionale di Capodimonte.

1743 Re Carlo di Borbone e sua moglie Amalia di Sassonia decisero di fondare un centro di produzione di porcellane all'interno della loro Reggia di Capodimonte, spinti dal desiderio di realizzare una porcellana simile a quella tedesca, prodotta nella fabbrica di Meissen.

Nacque così la Real Fabbrica di Capodimonte, la cui produzione fu considerata in seguito, addirittura superiore a quella tedesca e francese.

Questo tipo di produzione ceramica divenne famosa nel mondo per le sue caratteristiche e conserva grande prestigio ancora oggi.

Egli promossero lo sviluppo delle rispettive arti:

  • musicali, decorative.

Nel novembre 1738 s'iniziò la stagione delle grandi ricerche archeologiche napoletane, che riportò alla luce le antiche città romane di Ercolano, Pompei e Stabia, sommerse dalla grande eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Gli scavi, condotti dagli ingegneri Rocque Joaquín de Alcubierre e Karl Jakob Weber, destarono grande interesse nel re, che voleva essere informato quotidianamente delle nuove scoperte e spesso si recava nei luoghi delle ricerche per poter ammirare i reperti.

Affidò in seguito la gestione del grande patrimonio storico e artistico rinvenuto all'Accademia Ercolanese, da lui istituita nel 1755.

Attenuò i privilegi del clero, affrontò i bisogni sociali (Albergo dei Poveri di Napoli e Palermo), aprì i mercati alla concorrenza, realizzò con un approccio liberale la miglior politica industriale, lasciò spazio a economisti, storici e filosofi illuministi e soprattutto se ne avvalse.

1742  Spedizione navale britannica contro Napoli.

1744 Nell'agosto l'esercito di Carlo sconfisse nella Battaglia di Velletri gli austriaci che tentavano di riconquistare il regno.

AVANTI nella seconda meta' del 700